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RILIEVO ARCHITETTONICO E RICOSTRUZIONE 3D DELLA CHIESA DI SAN GIUSTINO    

PAGANICA (AQ)

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La chiesa di San Giustino, collocata all’interno del recinto rettangolare del cimitero di Paganica, è posta ortogonalmente rispetto all’unica strada che la collega al centro urbano ricadente in provincia de L’Aquila, preceduta da uno slargo quadrangolare, delimitato lateralmente dall’alto muro cimiteriale.
L’area è localizzata in un’ampia valle, alle pendici del Gran Sasso, ed è delimitata, a nord-ovest, dal fiume Raiale e, a sud-est, da una strada secondaria.
L’impianto è longitudinale a tre navate con abside estradossata in corrispondenza della navata centrale, maggiore rispetto alle altre.
Lo spazio interno è scandito da sei arcate a tutto sesto per lato caratterizzate dall’alternanza di pilastri e colonne e, nella zona terminale, semicolonne sulla parete di fondo. La chiesa è accessibile oltre che dall’ingresso in asse , da altri due ingressi laterali, all’incirca simmetrici, situati a metà dello sviluppo longitudinale della chiesa. L’ampia zona presbiteriale, rialzata di 90 cm in corrispondenza della cripta, occupa gran parte dell’impianto longitudinale. Si evidenzia la presenza di tre altari, uno maggiore posto in asse con l’ingresso principale e due secondari, addossati alla parete di fondo delle navate laterali. La prima campata della navata destra ospita la torre campanaria.
Due grandi rampe di scale, poste simmetricamente sulle navate laterali, conducono alla cripta articolata in sei campate con terminazione absidata.
L’intero impianto si presenta ad una quota ribassata rispetto all’esterno e ad esso si accede tramite tre gradini in corrispondenza dell’ingresso principale. La facciata presenta una terminazione rettilinea in corrispondenza della navata centrale, uno spiovente sulla navata sinistra e l’elevazione del campanile in corrispondenza della navata destra. Risaltano una serie di elementi caratterizzanti l’articolazione del fronte, quali il portale di accesso, rimarcato da un sistema trilitico, sormontato da un arco a tutto sesto. Alla sinistra del portale vi è una lesena, mentre, alla sua destra, si addossa sulla facciata un piccolo altare esterno contenuto in un protiro coperto a botte su colonnine. I prospetti laterali di forma rettangolare mostrano due falde inclinate che definiscono la volumetria della struttura. Il prospetto nord-est è caratterizzato, in primo piano, dalla torre campanaria e dalla presenza di cipressi, addossati ad esso, che lo nascondono in gran parte. Entrambi presentano un accesso rialzato dalla quota di terra, posta in posizione centrale. Distinti sono i trattamenti delle superfici, inferiormente a conci a vista e superiormente intonacate. Il fronte nord-ovest, posteriore, è caratterizzato da profilo a salienti e dal corpo semicilindrico dell’abside, nella quale inferiormente si aprono due  monofore che servono ad illuminare la cripta. Superiormente questo corpo è scandito in tre campi da lesene terminanti con archetti e da un coronamento decorato da un motivo in laterizio. Inoltre sono presenti tre monofore, quella centrale in asse con l’abside e le altre due corrispondenti alle navate laterali.
L’organismo architettonico è illuminato superiormente da una serie di modeste finestre strombate che, esteriormente, si mostrano come piccole feritoie. Il loro posizionamento non segue una scansione regolare, ad eccezione delle finestre poste al di sotto della copertura, a capriata lignea a vista, della navata centrale. La cripta, coperta da sei volte a crociera fortemente irregolari e leggermente rialzate, è illuminata da tre finestre strombate.
Due di esse sono poste lungo la parete dell’abside e prendono luce grazie alla presenza di un fosso posto a ridosso del muro perimetrale, nella parte retrostante della chiesa.

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Jody Majoli, Ilaria Brunozzi, Alberto Bolognese